"Ave, piena di grazia...."; la pienezza di grazia significa partecipazione piena della vita divina, una realtà impensabile per la mente umana, un dono di infinita grandezza che il cuore dell'uomo sembra non poter contenere; eppure, alla giovinetta di Nazareth Maria, sposa del carpentiere Giuseppe, un giorno venne dato questo annuncio sconvolgente per lei, umile figlia di Israele, tanto che, come ci dice il Vangelo: "A queste parole rimase turbata e si domandava che senso avessero...". Ma, ancor più sconvolgente, fu sicuramente la proposta che Dio le faceva per mezzo dell'Angelo: "Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù, sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo...." "Ma come è possibile?" fu la prima reazione di María.
Maria conosceva la Scrittura, conosceva tutti quei passi che parlavano del Messia promesso e atteso da tutto il popolo; Colui che sarebbe stato il Liberatore, il Re che avrebbe instaurato tempi nuovi; lei conosceva bene quel che Isaia aveva annunciato: "Il Signore stesso darà un segno: ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele, che significa: Dio con noi.", ma non pensava che la madre di quel figlio eccezionale sarebbe stata lei. Ed ecco, ora quell'antica profezia stava per realizzarsi e la vergine madre sarebbe stata lei, la piena di grazia, l'immacolata.
Al di là dei simboli, il racconto biblico ci rivela un progetto di armonia nel quale Dio vuole coinvolgere l'uomo: Adamo, immagine del suo Creatore e suo amico, capace di vivere in armonia con tutto il creato e di entrare in dialogo col suo Dio. La diffidenza di Adamo e la sua opposizione al progetto di Dio è simboleggiata nell'atto di mangiare del frutto proibito, ed è, in realtà, la volontà di realizzare un progetto alternativo a quello del Creatore; questa volontà determinerà quella drammatica situazione che abitualmente chiamiamo 'peccato originale', e che sconvolse l'armonia originaria voluta da Dio. Ora l'uomo è abbandonato a se stesso, ora incomincia la sua storia di tribolazioni e fatiche, per sé e per la donna sua compagna nel dolore; ma, nonostante il rifiuto dell'uomo, l'amore paziente e misericordioso di Dio attende e prepara un nuovo progetto: la redenzione. Questo progetto verrà realizzato dal Figlio, il quale assumerà la natura umana nascendo da una donna; un progetto che coinvolgerà la giovane Maria, la creatura nuova, esente dal peccato sin dal suo concepimento e piena di grazia proprio in vista della sua missione di madre del Cristo. Tuttavia, nella realizzazione di questo progetto, che stabilirà un'alleanza nuova e definitiva con l'umanità, Dio rispetta la libertà della sua creatura e chiede a Maria il suo consenso esplicito, inviando a lei l'arcangelo Gabriele.
Si, Maria è la piena di grazia, lei, unica fra le donne, ha ricevuto un dono stupendo ed impensabile, ma sta a lei accettare liberamente di entrare a far parte di quel progetto e diventare la Madre Vergine del Figlio dell'Altissimo, oppure no. E' un momento cruciale, e non solo per la giovane donna, ma per tutta l'umanità, in attesa di una parola che decida della salvezza dell'uomo e della Storia. E San Bernardo così commenta questo momento unico della Storia: "L'Angelo aspetta la tua risposta, Maria! Siamo aspettando anche noi, questo tuo dono, che è dono di Dio... rispondi presto, o Vergine! Pronuncia, o Signora, la parola che terra e inferi, e persino il cielo aspettano! Apri, dunque, o Vergine beata, il tuo cuore alla fede, le tue labbra alla parola, il tuo seno al Creatore! Alzati, apri col tuo consenso." "Eccomi, sono la serva del Signore - sarà la risposta di Maria all'Angelo - avvenga in me come tu hai detto"; e il corso della Storia, da quel momento, cambia rotta per andare verso la salvezza.
L’Immacolata è un dono e un modello; un dono grande di Dio con l'esenzione dalla colpa d'origine; ma anche un modello, per la fede e l'obbedienza di Maria al progetto dell'Altissimo, che la chiamava ad essere madre del suo Figlio, un modello per ogni uomo e donna, perché ognuno è chiamato ad esser coinvolto nel piano di salvezza, personale e universale; ognuno di noi, infatti, siamo chiamati ad accogliere, con fede ed amore, la parola di Dio, e a viverla giorno per giorno, camminando sui passi del Cristo, come Maria, siamo chiamati ad entrare nel progetto di salvezza che Dio ha su ogni uomo, progetto che Cristo realizzerà con la sua incarnazione, passione, morte e resurrezione.
Così la solennità di oggi, mentre ci fa contemplare il mistero grande di Maria, la Madre immacolata del Figlio di Dio, e ci fa anche riflettere su quell'annuncio, il più grande che sia mai stato dato nella Storia, di un Dio vuol farsi uomo, nascendo come ogni altro figlio d'uomo, dal grembo di una donna, per ricondurre ogni uomo a Dio, liberandolo dal peccato.
Si, Maria Immacolata, la Madre del Figlio di Dio, è un dono grande che Dio ha fatto all'umanità, ma è anche, per ognuno, modello di ascolto e fedeltà totale a Dio, e quell'annuncio a lei dato dall'Angelo deve diventare, oggi, il nostro annuncio incessante al mondo.
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